NORMATIVA
La Comunità Europea tramite il Clean Energy for all Europeans package ha identificato come priorità l’abbattimento di almeno il 55% le emissioni di Co2 entro il 2030 mediante la transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili stabilendo in maniera vincolante che queste ultime dovranno rappresentare almeno il 32% del consumo lordo complessivo annuo. L’Italia per centrare tale obiettivo dovrà installare 70 GW di nuova potenza.
POTENZIALITÀ DELL’ IDROELETTRICO E DEL FOTOVOLTAICO
Il quadro regolatorio Europeo rappresenta una grande opportunità di crescita degli investimenti privati nella nuova generazione di energia da fonti rinnovabili. L’Italia per centrare gli obiettivi inseriti nel Piano energetico nazionale dovrà necessariamente prolungare, migliorare e potenziare l’attuale normativa di incentivazione delle fonti solare ed idrica.
Un vantaggio per l’ambiente ed un’opportunità di crescita per Epico.
STRATEGIA DI CRESCITA
Epico intende proseguire nel percorso di consolidamento della crescita per linee interne attraverso la costruzione di nuovi impianti idroelettrici e fotovoltaici. Il programma di sviluppo prevede di raggiungere dal 2026 una produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili di oltre 250 GWh/anno.
Tale programma prevede investimenti in nuovi impianti di produzione per oltre €100M
PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
Epico fornisce alle proprie controllate le risorse finanziarie necessarie a coprire la quota di equity dei nuovi investimenti. La componente di debito viene reperita presso il sistema finanziario strutturando finanziamenti di lungo temine che prevedano un pacchetto di garanzie limitate ai progetti in costruzione e tassi in linea con il mercato.
MODELLO 231: RIGORE E TRASPARENZA
Le aziende controllate da Epico adottano un modello organizzativo ed un codice etico la cui corretta implementazione è monitorata da un Organismo di Vigilanza indipendente che svolge il ruolo di ispezione e prevenzione di eventuali illeciti da parte dei propri dipendenti e collaboratori e/o altri reati della specie prevista dal D.lgs. 231 del 2001. L’adozione di tale modello conferma la volontà aziendale di operare con rigore, trasparenza e senso di responsabilità nei rapporti interni e con il mondo esterno, fornendo agli amministratori e agli azionisti le migliori garanzie di una sana ed efficiente gestione.